Vai al contenuto

Pagina:Albini - Il figlio di Grazia, Milano, Vallardi, 1898.djvu/85

Da Wikisource.

X.

Nocente, quando aperse gli occhi, si guardò intorno attonito, poi si rizzò preso da spavento, credendo d’essere nella stanza dei carabinieri. Grazia si chinò sopra di lui dicendogli piano colla sua vocetta dolce:

«Sta quieto: il dottore vuole che non ti mova e tenga il ghiaccio sulla testa. Così, bravo: chiudigli occhi e cerca di dormire.»

Ma Nocente, cogli occhi chiusi, cercava di ricordarsi che cosa fosse accaduto.

Era scappato dopo aver morsicato la Savina: ed era corso giù per il prato, poi aveva inciampato.... Che spavento! gli era parso di piombare in un precipizio senza fondo, buio, orribile!... forse l’inferno?!

Ma no: era qui nella stanza di Grazia, col soffitto di legno verniciato, nel letto di.... Natale. Questo gli arrovellava qualche cosa dentro, non sapeva perchè: egli non poteva veder Natale, nè sentirne parlare;