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162 | Le meticolose |
genza o qualche atavica disposizione li porta in un mondo di idee e di lavoro largo, nobile ed alto. Esse si guardano allora intorno smarrite, comprendendo di essere discese senza accorgersi giù giù, in una piccola valle chiusa e solitaria ove manca aria e luce, invece di salire come è dovere di ogni umana creatura. E i loro figli sono lassù ed esse non sanno più raggiungerli.
Come vedete, vi sono virtù che somigliano a piccole volgari monete di rame, le quali finiscono a insudiciare le dita, a ingombrare i cassetti e a dare alla casa un’aria di miseria. Non è forse meglio scambiarle con poche monete d’oro o d’argento, terse e lucenti?
Le meticolose fanno, a parer mio, degli spiccioli di una virtù preziosa.
162 | Le meticolose |