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sant’eustorgio 71

lì presso, egli battezza i nuovi credenti, e diventò il sacro fonte al quale i primi vescovi battezzarono, non solo gli umili, ma i grandi della città, quelli che qui governavano in nome degli imperatori che a Roma s’accanivano più ferocemente contro i seguaci di Cristo.

Ad esso vennero più tardi i malati di corpo invece de’ malati di spirito, finchè un tale non vi buttò il suo cane piagato perchè guarisse, profanando così il luogo sacro. Ma rimase e si fece sempre più viva coll’andar de’ secoli la tradizione, e una piccola chiesa sorse benedetta da Federico Borromeo, sopra la fontana: una chiesa diventata poi una caserma, tramutata in officina, ingoiata dalle case fabbricate intorno.

A pochi passi da essa s’elevò nel IV secolo un’altra chiesa, ampia, monumentale: espressione della religione francamente affermata, universalmente riconosciuta: la Basilica dei Santi Re Magi, fondata da Sant’Eustorgio e dov’egli — dice la leggenda — vi seppellì, portati dall’Oriente, i corpi dei tre Re che primi piegarono le ginocchia davanti al figlio di Dio venuto al mondo a portare la pace agli uomini di buona volontà.

I Barbari che distrussero la città imperiale, rispettarono i luoghi sacri a una religione che non