Pagina:Alcuni discorsi sulla botanica.djvu/67

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conoscere ai dotti il Prof. Calamai in una bella memoria letta alla Accademia dei Georgofili di Firenze nell’adunanza del 2 gennajo 1840.

«Allorchè il grano pollinico si è portato sullo stimma, avviene, dice il Calamai, che dalla parte più prossima a questo, la membrana esterna del granello si rompa. Dal pertugio esce fuori l’interna membrana in forma di budello, che prolungandosi di continuo e con celerità, si intromette fra le papille medesime dello stimma, ne dilata il tessuto, e si insinua e scorre lungo le fila degli otricelli, che lo compongono fino all’estremità opposta del tessuto medesimo. Di tal guisa questo budello passa nello stilo, e da esso nell’ovaja. Quivi pervenuto non segue no una direzione incerta o casuale, ma quasi condotto da una sicura guida, da un sentimento, che non può errare, si avvicina agli ovetti, e trovatone uno, s’interna pel micropilo, si spinge fin presso il sacco embrionale, ed ivi si arresta....... La materia cinerea (fovilla) contenuta nel budello stabilisce in esso una particolare circolazione, che si effettua dal grano pollinico lungo il budello per l’uno dei lati sino all’apice; e dal budello per l'altro lato rimontando sino nell’interno del grano stesso, e così via via.» Tale e tanta è l’evidenza di siffatti movimenti, che non solo ne è tocco di grata meraviglia chi fassi per la prima volta ad osservarli, ma gli è tolto ancora