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L E T T E R A
A Monsignore
GIOVANNI CIAMPOLI
Con un discorso sopra la vista, e un’altra
Lettera al medesimo
Del P.D. Benedetto Castelli.
Vendomi V. S. Ill.ma e Rev.ma commandato, che le dia ragguaglio dello stato mio, delle mie occupazioni, e de’ miei studj, ho pensato di obbedirla, e sodisfare in parte all’obbligo, dandole conto, che mi trovo assai quieto d’animo, non ostante molte traversie, e con buona sanità di corpo; grazie veramente singolarissime della Divina misericordia. Io pratico poco la Corte, come assai lontana dallo stato mio, e mi basta servir a’ Padroni quando comandano, ed in quel modo, che vogliono. Mi vado trattenendo con alcuni Signori, che si compiacciono della mia servitù, servendoli al mio solito; fra questi io hò Monsù Quiliet Medico dell’Eccellentiss. Sig. Ambasciadore di
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