Pagina:Alcuni scritti del dottor Carlo Cattaneo vol. I, Milano 1846.djvu/39

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pebant; De Thou). E tra quei che avevano meditato da anni quel gigantesco assassinio era la madre appunto d'Isabella, nata pur troppo dalla colpevole stirpe de' Mèdici; e la sfacciata osava scèndere dal suo palazzo nelle strade allagate di sangue, a mirare con impudica fronte i cadaveri nudi e straziati, e farne col suo corteggio oscena facezia (Regina cum suorum pedissequorum numeroso comitatu inspicit, non sine magno et effuso risu; De Serres). Nove volte si giurò la pace, nove volte s'infranse il giuramento. Parigi abbarricata e assediata vide morir di fame dodicimila infelici; e dopo aver divorato le cuoia, i cani, le ossa dei morti, i bambini ... imperversava tuttavia, e offriva la corona di Francia a Filippo di Spagna.

Quando adunque Schiller dietro alle cupe e tristi verdure di Aranjuez colora un lontano sereno, e fa sospirare Isabella all'àere nativo, egli vuole essere poeta; e infonde l'ànima sua dolce e contemplativa nel cadàvere d'un secolo inumano. E questa perpetua e meditata infedeltà ben dimostra ch'egli, per principio letterario, riputava la tragedia non doversi fondar tanto sull'intima verità del costume quanto sulle opinioni invalse. E così nella sua romita villa, in un tempo in cui la Germania pensava al tutto col pensiero francese, egli non poteva dipìngere la ispida e tetra Francia dei Guisa e degli Ugonotti, ma quella mansueta e gentile che aveva produtto il Telèmaco e la Novella Eloisa, poichè i suoi contemporanei non l'avrebbero altrimenti raffigurata. Laonde se alcuno crede che possa lavorarsi una tragedia veramente e rigidamente istòrica, non alleghi l'autorità di Schiller meglio che quella d'Alfieri; e se si mette per questa nuova via, si faccia arditamente guida a sè stesso.

Noi godiamo di ravvicinare i noemi dei due illustri poeti, appunto perchè altri si studiò troppo d'allontanarli e contraporli. Ed è ben vero che a primo aspetto immensa appare la differenza tra l'affollato e ubertoso fregio di Schiller e il parco e meditato gruppo d'Alfieri. Un atto di Schiller conta un migliaio di versi, ed eguaglia quasi di mole tutta la tragedia italiana. Questa è una dissimiglianza materiale, che dipende o dalle diverse abitudini dell'uditorio presso le due nazioni, o