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30 | SCHILLER |
Don Carlo intorno alla regine; e dirgli che il suo dolore cagiona làgrime non poche alla sua madre,
La più leggiadra
Delle donne scettrate, anzi di quante
Han tìtolo di belle ... e a voi già sposa.
E osa rammentargli, come all'annuncio ch'egli fosse ferito nel torneo, la regina si lasciò sfuggire in pùblico un grido di spavento:
Pallida, e quasi dal veron si getta;
e che quando le si disse che il ferito era soltanto il re suo marito:
La sbigottita .... respirò.
Nè codesto primo aspetto, in cui si palesa la regina, ci reca a riverirla e amarla, e temere per lei; nè Domingo mostra prudenza e misura di cortigiano; nè Don Carlo dovrìa tolleràrselo inanzi; e il cacciarlo sarà men basso che scèndere a dirgli:
Tali
Riferitori di parole, e spie
D'atti e di sguardi, ammòrbano la terra.
E tuttavia Domingo persiste a dirglisi vero amico e il più fedele de' servi suoi, e si offre a confessarlo; e rifiutato, come satèllite del re e violatore del sigillo sacramentale, placidamente rinega:
CAR. Ditelo al re che vi mandò.
DOM. Mandato
Io dal re?
E Don Carlo prosiegue: