Pagina:Alcuni scritti del dottor Carlo Cattaneo vol. I, Milano 1846.djvu/50

Da Wikisource.

E ALFIERI 33

Ah! no 'l sapess'io, come
Altri nol sa!

Ma perchè comincia Schiller la tragedia col sottoporre il secreto della regina alle luride facezie di Domingò? PErchè quella folla d'intercessori che assediano del pari la Èboli e la regina, e tra cui vediamo in vituperoso mazzo l'umanitario Posa e l'inumano duca d'Alba? Il primo moto di Don Carlo non è quello d'un profondo amatore spagnolo, ma quello d'un aperto e frìvolo damerino del tempo della Sévigné.

Sei giunta
Ora gran tempo sospirata! Io posso
Baciarla alfin questa mano diletta!

Il primo moto della regina è quello d'una cameriera pizzicata:

Prìncipe, quale ardir! Qual temeraria
Colpevòle sorpresa! Il mio corteggio
Non è discosto...
Ebro! delirio!
A quale audacia il mio favor vi spinge?
Vi sfuggì dal pensier che gl' impudenti
Vostri detti son vòlti alla regina?
Alla madre son vòlti? e che potrei
Farvi caro costar dal re Filippo ...

Ma il primo incontro degli amanti d'Alfieri è nobilitato dal dolore:

Sfuggi tu pure nu infelice oppresso?

E Isabella:

Il sai qual vita io tragga
In queste soglie...
So le tue pene, e i non mertati oltraggi
Che tu sopporti.