Pagina:Alencar - Il guarany, I-II, 1864.djvu/108

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Allora se il trascurato cacciatore vedeva il suo cappello ornarsi d’improvviso d’una penna di guarà volata per l’aria sibilando; se mirava una freccia rapirgli il frutto che la mano stava per cogliere; se arrestavasi atterrito avanti una saetta piumata, che scoccata per elevazione, venia a cadergli a due passi dalla fronte, come per sbarrargli il cammino e servir di limite; non si maravigliava.

Comprendeva immediatamente ciò che questo significava; e pel rispetto che tutti portavano a don Antonio de Mariz e alla sua famiglia, voltava strada, maledicendo Pery che aveagli forato il cappello, e fatto ritrarre con raccapriccio la mano.

E facea bene a dar indietro, perchè l’Indiano nel suo zelo ardente non avrebbe esitato a cavargli gli occhi, affinchè, arrivando alla riva del fiume, non vedesse la fanciulla che si bagnava nell’acqua.

Cecilia e la sua cugina aveano in costume di bagnarsi vestite di un leggiero guarnelletto, che col suo colore oscuro ascondeva interamente le forme del corpo, lasciando tuttavia i movimenti liberi per nuotare e sollazzarsi nell’acqua.

Contuttociò Pery era d’opinione, che sarebbe stata una profanazione il consentire che l’occhio di qualcheduno vedesse la senhora nel suo abito da bagno; egli stesso ch’era suo schiavo, e per conseguente non poteva offenderla perchè sua unica divinità, non si sarebbe permessa una somigliante cosa.