Pagina:Alencar - Il guarany, II, 1864.djvu/126

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— Sì! balbettò la giovane.

— Ditemi dunque come passò dal luogo ove stava al vostro braccio. Non crediate che io voglia biasimarvi per ciò, no; desidero solo conoscere fino a qual punto si presero dileggio di me.

— Già vi confessai quanto sapeva. Cecilia mi ingannò.

— Ma non comprendete la ragione perchè volle ingannarvi?

— Oh! se la comprendo!... sclamò Isabella reprimendo i palpiti del cuore.

— Ditemela dunque. Ve ne prego! ve ne supplico!

Alvaro avea posto un ginocchio a terra, e, presa la mano della giovane, implorava da lei una parola che gli chiarisse l’atto di Cecilia, e gli rivelasse la ragione per cui avea rigettato il dono fattole.

Conoscendola, potrebbe forse scolparsi, forse meritare il perdono della fanciulla; ed era per ciò che chiedea con tanta instanza a Isabella di dirgli il motivo per cui era stata ingannata da Cecilia.

La giovane vedendo Alvaro a’ suoi piè, supplichevole, erasi fatta livida; il suo cuore batteva con tanta veemenza, che vedeasi il vestito rilevarsi sul petto per i forti e frequenti palpiti; il suo sguardo ardente cadeva sopra il cavaliere e l’affascinava.

— Parlate! dicea Alvaro; parlate! Siate buona; non lasciatemi soffrir così, quando una vostra