Pagina:Alencar - Il guarany, II, 1864.djvu/142

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— Quanto a ciò, Loredano, scusatemi; nissuno mi toglie dal capo che in tutto questo non ci sia una causa soprannaturale.

— Volete tacere, stupido pinzocchero! replicò Loredano con impazienza.

— Stupido!... Stupido siete voi, che non vi accorgete che non ci poteva essere orecchio d’uomo ad udire le nostre parole; nè voce umana che uscisse dalla terra. Venite! Voglio mostrarvi se quanto dico non è il vero.

I due avventurieri accompagnarono Bento Simoes e ritornarono alla macchia di cardi, ove poc’anzi avean fatto combriccola.

— Andate, Ruy, e parlate a gola squarciata per vedere se Loredano ode una parola qualsiasi.

In fatti l’esperienza mostrò quello che già Pery avea scoperto; che cioè il suono della voce, rinchiuso fra quella specie di tubo, elevavasi e si perdeva nell’aria, senza che dai lati si potesse intendere un solo suono distinto.

Ma se Loredano si fosse collocato sopra il formicaio, che penetrava fino al punto ove poc’anzi stavano seduti, avrebbe trovata la spiegagazione di tutta la scena passata.

— Adesso, disse Bento Simoes, entrate; io griderò e vedrete che la parola vi passerà sul capo e non uscirà da terra.

— Di questo poco mi cale; rispose Loredano. L’altra osservazione, sì, mi rende tranquillo. L’uomo che ci minacciò non udì; diffida soltanto.