Pagina:Alencar - Il guarany, II, 1864.djvu/47

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genio, il potere, se non per vincerli e soggiogarli.

La donna lasciasi frequenti volte dominare; ma sempre dall’uomo, che non eccitandole l’ammirazione, non irrita la vanità di lei, e non provoca per ciò questa lotta della fragilità contro la forza.

Cecilia era una fanciulla ingenua ed innocente, neppur avea coscienza del suo potere e dell’incanto della sua bellezza; ma era figlia di Eva, e non poteva esimersi da un briciolo di vanità.

— La signora non vuole che Pery parta; disse ella con un piglio da regina, e facendo un gesto col capo.

L’Indiano comprese il gesto perfettamente.

— Pery resta.

— Vedi, Cecilia, replicò don Antonio ridendo; egli ti obbedisce!

Cecilia sorrise.

— Mia figlia ti è grata per questo sacrificio, Pery; continuò il fidalgo: ma nè lei nè io vogliamo che abbandoni la tua tribù.

— La signora comandò: rispose l’Indiano.

— Volea vedere se tu l’obbedivi: conobbe la tua devozione; è soddisfatta; consente che tu parta.

— No!

— E i tuoi fratelli, tua madre, la tua vita libera?

— Pery è schiavo della signora.

— Ma Pery è un guerriero, e un capo.

— La nazione goitacaz ha cento altri guerrieri forti come Pery; cent’altri archi leggieri come il volo del falco.