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CAPITOLO III.
LA SORTITA.
Lo strepito che si udì, fu cagionato da uno sparo uscito dal mezzo degli alberi.
Il vecchio aimorè vacillò; il suo braccio, che vibrava la clava con una forza erculea, cadde inerte; il corpo rovinò come l’ipè della foresta percosso dal fulmine.
La morte era stata quasi istantanea; appena uno stertore d’agonia risuonò nel suo largo petto, poc’anzi ancor tanto vigoroso: cadendo ora già cadavere.
Nell’atto che i selvaggi stavano come stupefatti alla vista dell’accaduto, Alvaro colla spada in mano e la carabina ancora fumante precipitavasi nel mezzo del campo. Di due colpi rapidi tagliò i lacci di Pery; e facendo mulinelli colla spada rattenne i selvaggi, che, riavutisi, caddero sopra di lui ruggenti di furore.