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Quando entrò nella sala, allora vuota, per prendere le sue armi, Isabella, già consapevole del suo proponimento, giunse pallida e accorata e corse al suo incontro.
— Andate a battervi? diss’ella con voce tremante.
— Vi maravigliate di ciò? Non ci battiamo tutti i giorni coll’inimico?
— Da lungi!... difesi dal sito! Ma adesso è cosa ben diversa!
— Non vi accorate, Isabella! Fra un’ora sarò di ritorno.
Il giovane si pose le pistole e la spada alla cintola, e si mosse per uscire.
Isabella lo agguantò per le mani con un moto repentino; i suoi occhi scintillavano d’una luce strana; le sue guancie stavano come accese da un vivo fuoco.
Alvaro cercò sciogliere le mani da quella pressione ardente, appassionata:
— Isabella, diss’egli con dolce rimprovero; volete che manchi alla mia parola, che mi arretri innanzi ad un pericolo?
— No, giammai vi chiederei una simil cosa! sarebbe d’uopo ch’io non vi conoscessi, e che non... vi amassi!...
— Ma dunque lasciatemi partire.
— Ho una grazia a implorare da voi.
— Da me?... In questo momento?
— Sì! In questo momento!... Non ostante ciò che mi diceste poc’anzi, malgrado il vostro