Pagina:Alencar - Il guarany, III-IV, 1864.djvu/18

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lità di gentile; e la fanciulla nella sua gratitudine voleva nobilitare il suo amico, e renderlo degno della stima di tutti.

Ecco perchè si era fatta triste; era una gratitudine verso Pery, che avea difesa la vita di lei da tanti pericoli, e che volea ricambiare colla salvezza della sua anima.

In questo tenore di spirito i suoi occhi caddero addosso alla chitarra spagnuola collocata sul cumò, e le venne voglia di cantare.

È una cosa singolare quell’inspirare proprio della malinconia; sia necessità di espandersi, sia perchè la musica e la poesia rendono soave il dolore, ogni creatura mesta trova nel canto un conforto supremo.

La fanciulla cominciò a trarre alcun lieve preludio dallo strumento, nell’atto che ripassava per la memoria le parole di certe canzoni e inni, che sua madre aveale insegnati.

Quella che le si presentò più naturale, fu la canzone che udimmo; in tale composizione eranvi certe somiglianze, un certo che di cui ella non sapea rendersi ragione, ma che si accomodava mirabilmente allo stato del suo animo.

Finito che ebbe di cantare, alzossi, raccolse il fiore di Pery che avea gettato a terra, lo ripose nei capelli, e facendo la sua preghiera di notte, addormentossi tranquillamente.

L’ultimo pensiero che aleggiò intorno la sua candida fronte, fu un voto di gratitudine all’amico che aveale salva la vita in quella mattina.