Pagina:Alencar - Il guarany, III-IV, 1864.djvu/209

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e li fece pentire del loro ardimento: deponendo il peso che portava, caricò la spingarda colle munizioni di Alvaro e inviò una palla a quello che l’inseguiva più da presso; gli altri che sapeano, pel combattimento della sera innanzi, di che era capace l’Indiano, retrocessero.

Il pensiero di Pery era salvar Alvaro, non tanto per l’amicizia che gli portava, quanto per causa di Cecilia, da cui supponeva fosse amato il cavaliere; ma vedendo che il corpo non dava segno di vita, dubitò tosto che, fosse morto.

Malgrado ciò, non desistè dal suo proposito; morto o vivo dovea recarlo a coloro che l’amavano, o per renderlo alla vita, o per confortare la sua salma del pianto dei trapassati.

Quando Pery ebbe terminato il suo racconto, il fldalgo, commosso, accostossi alla prodicella del sofà, e stringendo la mano gelata del cavaliere, disse:

— Fra breve, bravo e valoroso amico; fra breve! La nostra separazione è di pochi istanti; presto ci riuniremo nella dimora dei giusti, ove sarai al presente, e ove spero che Iddio mi concederà di entrare.

Cecilia diede alla memoria del giovane le ultime lagrime; e prostrandosi, con sua madre appiè del moribondo diresse al cielo una preghiera ardente.

Donna Lauriana avea esaurito tutti i rimedii di quella medicina domestica, che nell’interno delle case suppliva alla mancanza degli uomini