Pagina:Alencar - Il guarany, III-IV, 1864.djvu/246

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— Come? sclamò la fanciulla. Raccontami, amico mio!

L’Indiano fece la descrizione della scena della notte scorsa, dal punto che Cecilia si era addormentata fino a quando la casa saltò in aria per l’accensione delle polveri, lasciando appena un monte di rovine.

Raccontò che avea preparato ogni cosa per la fuga di don Antonio de Mariz, affinchè salvasse Cecilia; ma che il fìdalgo avea ricusato col dire che la sua lealtà e il suo onore gli comandavano di morire al suo posto.

— Mio nobil padre! mormorò la fanciulla tergendosi le lagrime.

Vi ebbe un istante di silenzio, dopo il quale Pery concluse il suo racconto, riferendole che don Antonio de Mariz gli avea dato il battesimo e affidata la salvezza di sua figlia.

— Tu sei cristiano, Pery?... sclamò la fanciulla, ne’ cui occhi si pinse una gioia ineffabile.

— Sì; tuo padre disse: «Pery tu sei cristiano; ti do il mio nome!»

— Obbligata, Dio mio, disse la fanciulla giugnendo le mani e alzando gli occhi al cielo.

Dipoi, quasi vergognando di quel moto spontaneo, si ascose il volto nelle mani; il rossore che coperse le sue guancie tinse di un certo color di rosa le linee pure del suo morbido collo.

Pery alzossi, e andò a raccogliere alcuni frutti dilicati, che servirono a ristorare la sua signora.