Pagina:Alencar - Il guarany, III-IV, 1864.djvu/247

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Il sole avea alquanto rimesso della sua forza, era tempo di continuare il viaggio e giovarsi della freschezza della sera per vincere la distanza, che lo separava dalla dimora dei Goitacazi.

L’Indiano si accostò tremante verso la fanciulla.

— Che vuoi che Pery faccia, signora?

— Nol so; rispose Cecilia indecisa.

— Non vuoi che Pery ti conduca alla stanza dei Bianchi?

— È la volontà di mio padre?... Devi adempirla.

— Pery promise a don Antonio di condurti a sua sorella; ma Pery è tuo schiavo, e solo obbedisce a te.

L’Indiano ripose la piroga sulle acque del fiume, e quando prese la fanciulla sulle braccia per adagiarla nella barchetta, sentì ella per la prima volta in sua vita che il cuore di Pery palpitava sul suo seno.

La sera era magnifica; i raggi del sole che tramontava, insinuandosi tra le frondi degli alberi, indoravano i candidi fiori che crescevano lungo le rive del fiume.

Le tortorelle cominciavano a mandare i loro singulti nel fondo della foresta; e le laurette, che passavano ancora tiepide delle esalazioni della terra, olezzavano di aromi silvestri.

La piroga scivolò sulla superficie dell’acqua, come un cigno leggiero portato dalla correntìa del fiume.