Pagina:Alencar - Il guarany, III-IV, 1864.djvu/59

Da Wikisource.

— 57 —

del campo, tornare co’ suoi complici, rapire la fanciulla e vendicarsi di Pery.

Mal sapea però che l’Indiano avea distrutta tutta la sua trama; giunto sul davanti della casa vide lo stanzone rischiarato da fiaccole, e tutti gli avventurieri attoniti intorno a un oggetto che non potè discernere.

Avvicinossi e scoprì il corpo del suo complice Bento Simoes, che giaceva sul suolo allagato del pavimento; l’avventuriere avea gli occhi schizzati dall’orbita, la lingua sporgente dalla bocca, il collo pieno di contusioni; tutti i segni infine di una strozzatura violenta.

Di livido che era Loredano si fece verde; andò in cerca cogli ocelli di Ruy Soeiro e nol vide; senza dubbio il castigo del cielo era piombato anche sopra il suo capo; s’accorse che era perduto senza riparo, e che solo l’audacia e la disperazione potevano salvarlo.

L’estremo in cui si trovava, gl’inspirò un’idea degna di lui; accingevasi a trar partito per i suoi fini di quello stesso fatto che sembrava distruggerli; apprestavasi a fare del castigo un’arme di vendetta.

Gli avventurieri spaventati, senza comprendere ciò che vedevano, guardavansi l’un l’altro e mormoravano a voce bassa, facendo congetture sulla morte del loro compagno. Gli uni svegliati d’improvviso per l’acqua che versavasi dalle anfore; gli altri, che non dormivano, stupefatti, erano tutti sorti in piedi, e fra un coro d’imprecazioni