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CAPITOLO IX.
UNA SPERANZA.
Sedendo vicino alla giovane, Alvaro sentì vacillare il suo coraggio.
— Che volete, Isabella? domandò egli con voce un po’ tremola.
La fanciulla non rispose; era come rapita in contemplare il giovane; non potea saziarsi di guardarlo, di saperlo accanto a sè, dopo l’angoscia sofferta in veggendo la morte passare e ripassare sul suo capo e minacciarlo nella vita.
È d’uopo amare per comprendere quella voluttà dello sguardo, che si riposa sopra l’oggetto amato; che non si stanca di mirare quello che sta impresso nell’immaginazione, ma che pur tien sempre un nuovo incanto.
— Lasciate ch’io vi guardi! rispose Isabella