Pagina:Alencar - Il guarany, III-IV, 1864.djvu/94

Da Wikisource.

— 92 —

giorno poco tarderebbe a spuntare: non ci era tempo da perdere.

Qual era il progetto che avea concepito, e che gli dava una certezza e una convinzione a tutta prova quanto alla riuscita? Qual mezzo ardimentoso possedea egli per far assegnamento sulla distruzione dei nemici, e la salvezza della sua signora?

Era difficile indovinarlo; custodiva egli nel profondo del cuore quel secreto impenetrabile; neanco a sè stesso dicealo per tema di tradirsi e di annientare l’effetto che si attendeva con una fiducia incrollabile.

Avea in sua mano tutti i nemici; nè occorrevagli che un poco di prudenza per isterminarli tutti, quasi fossero percossi dal fulmine o dall’ira del cielo.

Pery avviossi al giardino ed entrò nella stanza di Cecilia, allora abbandonata dalla sua signora, per cagione della vicinanza al pianterreno della casa, occupato dagli avventurieri in rivolta.

La stanza era all’oscuro; ma la poca luce che entrava per la finestra, bastava all’Indiano per iscernere gli oggetti distintamente; la perfezione dei sensi era un dono che gli Indiani possedevano al maggior grado.

Prese le sue armi una per una, baciò le pistole ricevute da Cecilia, e le stese in terra nel mezzo della camera; trasse i suoi ornamenti di penne, la fascia da guerriero, la penna brillante