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i. della tirannide
 



corroborarono per via della forza militare stabilita senza nessunissimo rispetto su la rovina totale d’ogni preventiva forza civile e legale. All’incontro le tirannidi moderne in Europa sono cresciute e si sono corroborate per via d’un potere, militare sí e violento, ma pure fatto, per cosí dir, scaturire da quell’apparente o reale potere civile e legale che si trovava giá stabilito presso a quei popoli. Servirono a ciò di plausibil pretesto le ragioni di difesa d’uno stato contro all’altro; la conseguenza ne riuscí piú sordamente tirannica che fra gli antichi; ma ella ne è pur troppo piú funesta e durevole, perché in tutto è velata dall’ammanto ideale di una legittima civile possanza.

I romani erano educati fra il sangue; i loro crudeli spettacoli che, a tempo di repubblica, virtuosamente feroci li rendevano, al cessar d’esser liberi non li faceano cessare per ciò di essere sanguinarii. Nerone, Caligola ecc. ecc. trucidavano la madre, la moglie, i fratelli e chiunque a lor dispiacesse: ma Nerone, Caligola, e i simili a loro, morivano pur sempre di ferro. I nostri tiranni non uccidono mai apertamente i loro congiunti, rarissimamente versano senza necessitá il sangue dei sudditi, e ciò non fanno se non sotto il manto della giustizia; ma anche i tiranni nostri se ne muoiono in letto.

Non negherò che a raddolcire gli universali costumi non poco contribuisse la religione cristiana; benché da Costantino fino a Carlo VI tanti tratti di stupida ignorante e non grandiosa ferocia si possano pur leggere nelle storie di tutti quei popoli intermediari, che storia a dir vero non meritavano. Nondimeno attribuire si debbe in qualche parte il raddolcimento universale dei costumi, e una certa urbanitá nella tirannide diversamente modificata, alla influenza della cristiana religione. Il tiranno, anch’egli ignorante per lo piú e superstizioso, e sempre codardo, il tiranno anch’egli si confessa; e benché sempre vada assolto dalle oppressioni e dalle angaríe fatte ai suoi sudditi, non lo sarebbe forse poi in questi nostri tempi dell’aver trucidato apertamente la madre e i fratelli, o dell’aver messo a fuoco e a sangue una propria cittá e provincia, se non