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96 | filippo |
SCENA TERZA
Isabella, Filippo.
Che miro? oimè!...
Filippo Donna, che fia?
Isab. La reggia
tutta di meste grida dolorose
udía dintorno risuonare...
Filippo Udisti
flebile suono; è ver...
Isab. Dal tuo cospetto
non vidi io il prence strascinato a forza?
Filippo Tu ben vedesti; è desso.
Isab. Il figliuol tuo?...
Filippo La mia consorte impallidisce, e trema,
nel veder trarre?...
Isab. Io tremo?
Filippo E n’hai ben donde. —
Il tuo tremar... dell’amor tuo... non lieve
indizio m’è... Pel tuo... consorte or tremi:
ma, riconforta il cor; svaní il periglio.
Isab. Periglio!... e quale?
Filippo Alto periglio io corsi:
ma omai mia vita in securtá...
Isab. Tua vita?...
Filippo A te sí cara e necessaria, è in salvo.
Isab. Ma il traditor?...
Filippo Del tradimento pena
dovuta avrá. Più non temer, ch’io mai
per lui riapra a pietá stolta il core.
Passò stagione; or di giustizia il solo
terribil grido ascolterò.
Isab. Ma quale,
qual trama?...