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264 | virginia |
SCENA QUINTA
Appio.
Mi si resiste ancora? — Ostacol nuovo
m’è nuovo spron: plebea beltá, che il petto
mi avria per se di passeggera fiamma
acceso appena, or che di sdegno freme
Roma per lei, profondamente or stammi
fitta, immota, nel core; or quanto il regno
m’è necessaria, e piú. — Ma, l’ora sesta
lungi non è. Vediam, se in punto è il tutto,
per insegnare alla malnata plebe,
che in lei non piú, ma tutta in me sta Roma.