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362 oreste
mi assalia nuova brama, d’abbracciarla:

quindi entrambe a vicenda. — Oh vista! oh stato
terribil, quanto inesplicabil!...
Pilade   Taci
ecco Egisto.
Oreste   Che veggo? e con lui viene
anco la madre?...
Pilade   O me tu svena, o taci.


SCENA SECONDA

Egisto, Clitennestra, Oreste, Pilade, Soldati.

Egisto Vieni, consorte, vieni; udir ben puoi

cosa, cui fede ancor non presto intera.
Cliten. Barbaro, a ciò mi sforzi?
Egisto   Udiam. — Stranieri,
voi di Focida il re veraci messi
dunque a me manda?
Pilade   Sí.
Egisto   Certa novella
recate voi?
Pilade   Signore, un re c’invia;
a un re parliam: loco può aver menzogna?
Egisto Ma, Strofio vostro a me non diè mai pegno
finora d’amistá.
Pilade   Fia questo il primo.
Non niegherò, ch’ei, giá molti anni addietro,
altro era in core: lo stringea pietade
dell’infelice Oreste; ma se un tempo
gli diè ricetto, ei gli negò pur sempre
ajuto, ed armi; e a te giammai non volle
Strofio far guerra.
Egisto   Apertamente ei farla
non ardí forse. Ma, di ciò non calmi.
Dove pería colui?