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ATTO QUARTO

SCENA PRIMA

Arrigo, Maria.

Arrigo Donna, il fingere abborro; a me non giova;

e, giovasse pur anco, io nol potrei.
Ma tu, perché di menzognero affetto
perfide voglie vesti? Io giá t’offesi,
è ver; ma apertamente ognor ti offesi.
Norma imparar da me dovevi almeno,
come un tuo pari offendere si debba.
Maria Qual favellar? Che fu? giá, pria che salda
fra noi concordia si rinnovi, ascolto...
Arrigo Fra noi concordia? Sempiterna io giuro
inimistá fra noi: schiudi i tuoi sensi;
m’imíta: io voglio a te insegnar la via,
onde trabocchi il rattenuto a lungo
rancor tuo cupo: io risparmiarti voglio
piú finzíoni, e piú lusinghe omai;
e piú delitti.
Maria   Oh cielo! e tal rampogna
merto io da te?
Arrigo   Ben dici. A tal sei giunta,
che il rampognarti è vano. Assai fia meglio
disdegnoso silenzio; altro non merti: —
ma pur, mi è dolce un breve sfogo; e il farti
or, per l’ultima volta, udir mia dura,