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ATTO QUARTO

SCENA PRIMA

Romilda, Ildovaldo.

Romil. Vista ho Rosmunda. Or creder posso?... Oh cielo!...

Ildov. Tutto è disposto omai: tu giá sei salva,
sol che tu meco all’apparir dell’ombre
venir ne vogli. Della orribil reggia
usciti appena, troverem di prodi
scorta eletta; il dì piú fia lieve poscia.
Romil. Oh mio fido sostegno! Or, chi l’avria
creduto mai? donde attendeva io morte
per minor danno, or da Rosmunda stessa
vita avrommi, e letizia? Entro il mio petto
tal speme accor degg’io? Poc’anzi in fondo
d’ogni miseria noi, solo un istante
or di fortuna ci rimbalza al colmo?...
io teco unita? io libera, secura?...
e fia vero!
Ildov.   Acquistarti era ben certo,
benché in tutt’altra guisa: ma pur questa
minor periglio acchiude. In ciò Rosmunda
meno a noi serve, che a se stessa; è forza
ch’ella il faccia. Mi duol doverti trarre
per or dal regno tuo; ma in securtade
pur ch’io ti vegga, in altro aspetto un giorno
poi ricondurti entro il tuo regno io spero.