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14 saul
ir cautamente. — Ogni mattina al padre

venirne appunto in quest’ora sogliamo:
noi spíerem, come il governi e prema
oggi il suo torbo umore: e a poco a poco
preparando l’andrem, se lieta è l’aura,
alla tua vista; e in un torrem, che primo
null’uomo a lui malignamente narri
la tua tornata. Appartati frattanto;
che alcun potria conoscerti, tradirti;
ed Abner farti anco svenare. Abbassa
la visiera dell’elmo: infra i sorgenti
guerrier ti mesci, e inosservato aspetta,
ch’io per te rieda, o mandi...
Micol   Infra i guerrieri,
come si asconde il mio David? qual occhio
fuor dell’elmo si slancia a par del suo?
brando, chi ’l porta al suo simíl? chi suona
cosí nell’armi? Ah! no; meglio ti ascondi,
dolce mio amor, fin che al tuo fianco io torni.
Misera me! ti trovo appena, e deggio
lasciarti giá? ma per brev’ora; e quindi
no, mai piú, mai, non lascerotti. Or pure
vo’ pria vederti in securtá. Deh! mira;
di questa selva opaca lá nel fondo,
a destra, vedi una capace grotta?
Divisa io spesso lá dal mondo intero,
te sospiro, te chiamo, di te penso;
e di lagrime amare i duri sassi
aspergo: ivi ti cela, infin che il tempo,
sia di mostrarti.
David   Io compiacer ti voglio
in tutto, o sposa. Appien securi andate:
è senno in me; non opro a caso; io v’amo;
a voi mi serbo: e solo in Dio confido.