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20 saul
Gion.   Deh! taci; al padre

increscer vuoi? — Saúl, letizia accogli:
aura di guerra, e di vittoria, in campo
sta: con quest’alba uno spirto guerriero,
che per tutto Israél de’ spandersi oggi,
dal ciel discese. Anco in tuo cor, ben tosto,
verrá certezza di vittoria.
Saul   Or, forse
me tu vorresti di tua stolta gioja
a parte? me? — Che vincere? che spirto?...
Piangete tutti. Oggi, la quercia antica,
dove spandea giá rami alteri all’aura,
innalzerá sue squallide radici.
Tutto è pianto, e tempesta, e sangue, e morte:
i vestimenti squarcinsi; le chiome
di cener vil si aspergano. Sí, questo
giorno, è finale; a noi l’estremo, è questo.
Abner Giá piú volte vel dissi: in lui l’aspetto
vostro importuno ognor sue fere angosce
raddoppia.
Micol   E che? lascierem noi l’amato
genitor nostro?...
Gion.   Al fianco suo, tu solo
starti pretendi? e che in tua man...?
Saul   Che fia?
Sdegno sta sulla faccia de’ miei figli?
Chi, chi gli oltraggia? Abner, tu forse? Questi
son sangue mio; nol sai?... Taci: rimembra...
Gion. Ah! sí; noi siam tuo sangue; e per te tutto
il nostro sangue a dar siam presti...
Micol   O padre,
ascolto io forse i miei privati affetti,
quand’io lo sposo a te richieggo? Il prode
tuo difensore, d’Israél la forza,
l’alto terror de’ Filistei ti chieggo.
Nell’ore tue fantastiche di noja,