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SCENA QUINTA

Saul, Gionata.

Gion. Ahi sconsigliato re! che fai? t’arresta...

Saul Taci; tel dico ancor. — Tu se’ guerriero? —
Tu di me figlio? d’Israél tu prode? —
Va; torna in Nob; lá, di costui riempi
il vuoto seggio: infra i levitichi ozj
degno di viver tu, non fra’ tumulti
di guerra; e non fra regie cure...
Gion.   Ho spento
anch’io non pochi de’ nimici in campo,
al fianco tuo: ma quel che or spandi, è sangue
sacerdotal, non Filisteo. Tu resti
solo a tal empia pugna.
Saul   E solo io basto
a ogni pugna, qual sia. Tu, vile, tardo
sii pur domani al battagliare: io solo
Saúl sarò. Che Gionata? che David?
Duce è Saúl.
Gion.   Combatterotti appresso.
Deh! morto io possa su gli occhi caderti,
pria di veder ciò che sovrasta al tuo
sangue infelice!
Saul   E che sovrasta? morte?
Morte in battaglia, ella è di re la morte.


SCENA SESTA

Micol, Saul, Gionata.

Saul Tu, senza David?...

Micol   Ritrovar nol posso...
Saul Io ’l troverò.