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atto terzo | 37 |
dal tristo esempio, eviterò lo scoglio.
Ma tu frattanto al porto vanne, amico;
fa, che s’apprestin le piú scelte navi
a veleggiare al primo cenno, e lascia
la cura a me d’incatenar la sorte.
Pasci, pasci il tuo cuor, Cleopatra insana,
della fallace, e ingiuriosa speme
d’annoverare infra i tuoi servi Augusto.
Tu mi vedi al tuo carro? io giá ti scorgo,
con piú giusta ragione, avvinta al mio.