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98 rime varie


LXXXIX [cxxiii].1

Paragona la purezza del Reno

con la purezza della sua donna.

Qui, il chiaro fiume,2 che il Germano e il Gallo
Sí lungo tratto irríga, afforza, e parte,3
Per lo gran lago senza fondo, ad arte,
4 Passa intatto, qual raggio per cristallo.4
Ben è sua viva vena altro metallo,5
Che l’onde morte in questo stagno sparte;
Da cui quant’ei piú sa rapido parte,
8 Per emendar di sua tardanza il fallo.6
Tale per mezzo all’età nostra oscura,7
Che ad ogni nobil opra è morto stagno,
11 Passa la donna mia soletta e pura.
Sol degli occhi8 bramosi io l’accompagno;
Che il sentier di virtú ratta e secura
14 Scorre ella sí, che addietro io resto, e piagno.


XC [cxxiv].9

Gioisce e soffre nell’avvicinarsi alla sua donna.

Dodici volte in mar l’astro sovrano
Tuffò il bel carro, e dodici n’è sorto,
Da che il volo drizzai ver l’alto porto
4 Di pace, altrove ricercata in vano.10


  1. Nel ms.: «15 agosto. Tra Costanza e Merimborgo: sul lago».
  2. 1. Il chiaro fiume è il Reno che, come è noto, attraversa il lago di Costanza.
  3. 2. Afforza, per i ripari che Francesi e Tedeschi han posti sulle rive del Reno col fine di difendersi da reciproche invasioni. — Parte, separa.
  4. 4. Qual raggio per cristallo, Dante (Par., IX, 114):
    Come raggio di sole in acqua mera.
  5. 5. Altro metallo, di altra tempra, di altra purezza.
  6. 7-8. E Dante dell’Arno che, presso, ad Arezzo, piega improvviso ad oriente (Purg., XIV, 46 e segg.):
    Botoli trova poi, venendo giuso,
    Ringhiosi piú che non chiede lor possa,
    Ed a lor, disdegnosa, torce il muso.
  7. 9. Oscura, nemica di virtú, non illuminata da azioni generose.
  8. 12. Degli occhi, con gli occhi.
  9. Nel ms.: «Tra Hüningen e Neustadt, 16 agosto». Il giorno dopo giunse a Colmar, alle otto della mattina, all’albergo delle Due chiavi «e», leggesi nell’autografo, «dalla gran gioia di rivedere la Contessa rimase muto».
  10. 1-4. Era partito di Siena il 4 di agosto (Aut., IV, 14°).