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174 rime varie


Sacro tributo a Grecia tutta impone
L’unica Atene,1 di ogni grazia sede,
14 Cui la Bëozia stolta2 invan si oppone.


CLXXIII.3

Si duole di non aver unito agli scritti l’azione.

Io mi vo vergognando infra me stesso
Di un’ampia macchia, onde imbrattommi il Fato:
Senz’essa, io forse un uom4 sariami stato,
4 Ponendo in fatti ciò che in voci ho espresso.
Mi fea Natura invan del miglior sesso,
Poiché in città non libera pur nato;
Quindi, io sempre al gigante il nano a lato
8 Figuro in me, quando alti sensi intesso.5
Ma Lusinga ingegnosa, anco talvolta
A consolarmi di un tal danno sorge,
11 Dicendo: «Ogni opra d’uom gli anni han sepolta,
«Men lo scriver che il dolce utile6 porge:
«Nata in serve contrade anima sciolta,
14 «O il suo scriver non muore, o un dí risorge».


CLXXIV.7

Alla Poesia.

Bella, oltre l’arti tutte, arte è ben questa,
Per cui sfogando l’uom suoi proprj affetti,


  1. 13. L’unica Atene, Firenze.
  2. 14. Beozia stolta, le altre parti d’Italia, forse con riferimento alle teorie del Cesarotti e dei cesarottiani.
  3. Nel ms: «9 gennaio, lungo le mura, a una pioggia dirotta».
  4. 3. Un uom, un uomo compiuto, un vero uomo.
  5. 7-8. Quindi io, nato col cuor libero in terra schiava, quando scrivo, rappresento necessariamente questo dualismo; l’espressione del gigante e del nano richiama l’altra de son. Sublime specchio di veraci detti:
    Or stimandomi Achille ed or Tersite.
  6. 12. Il dolce utile: reminiscenza oraziana (Arte poetica, 343):
    Omne tulit punctum qui miscuit utile dulci.
  7. Nel ms: «10 gennaio, in Boboli».
    «Il Bettinelli», scrive il Bertana a proposito di questo son. a p. 380 e seg. della cit. sua op., «attingendo a fonti francesi, aveva lungamente chiacchierato dell’entusiasmo fonte e nerbo della poesia; ma quel caldo, quel rapimento di cui egli parla è altra cosa da ciò che intende l’A.; il quale domanda non il commovimento e il bollore della fantasia, ma l’accensione dell’animo, immedesimato con la materia e la forma dell’arte. Unica, grande poesia è quella per cui viene «sfogando l’uomo suoi