Pagina:Alfieri - Rime scelte, Sansoni, 1912.djvu/64

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36 rime varie


Straniere a lor già fersi1
6Povertade e virtú: già il ferro in oro,
Ed in alga l’alloro,2
E capitano invitto in signor molle,
Ed unïone e forza hanno cangiata
In rea ma disarmata,
11Discordia inerte, che del par lor tolle3
Pace che guerra. Oh folle
Chi spera in lor! Mal atti
A difender se stessi, altrui fien schermo?4
No, no: quei legni che solcar sí ratti
Veggiam vêr noi, non è il Batavo infermo.5

VI.


Chi fien, chi dunque? Dagli Ibèri liti
Sciolto han l’ancore forse?....6
Che pensi? or quando mai terra sí ancella7
A libertà od a virtú soccorse?
Questi campi romiti
6Ancor pel duol di loro Ispane anella;8
Questa, già un dí sí bella
Parte del mondo, or d’abitanti ignuda,
Ne faccia fe se l’Ebro altro qui apporti
Che rio servaggio e morti.9
11Quest’è, quest’è, che in approdar qui suda
Gente lieve10 e non cruda,


  1. V. 5. Fersi, si fecero.
  2. 7. Il desiderio di gloria che ardeva un tempo nel cuore degli Olandesi si è convertito nella sete di guadagno per saziar la quale essi scorrono i mari.
  3. 11. Tolle, sottrae.
  4. 13-14. Il Petrarca (Rime, CXXVIII):
    Se da le proprie mani
    Questo n’avvene, or chi fia che ne scampi?
  5. 15-16. Costruzione a senso, ma pur chiarissima: queste navi non sono dei fiacchi Olandesi.
  6. VI. 1-2. In verità, questo procedere per via d’interrogazioni, se può esser mezzo efficace contenuto entro certi limiti, finisce col diventare in quest’ode gelata retorica, tanto piú che già il pensiero dell’A. era stato espresso in identica forma per tre strofe consecutive nell’ode antecedente, con lo stesso scopo di escludere via via le ipotesi che potevano farsi. — Ibèri, spagnuoli.
  7. 3. Ancella, schiava: Var.:
    Or quando mai terra sí ancella
    Quando a virtude o a libertà soccorse?
  8. 6. Anella, catene, ceppi. Var.:
    Ancor pel duol di servitú piú fella.
  9. 7-10. Le crudeltà dei conquistatori spagnuoli nell’America del Nord sono troppe note perché le debba io ricordare. — L’Ebro, un fiume della Spagna per tutta la Spagna.
  10. 12. Gente lieve; vecchia accusa contro i Francesi, da Dante (Inf., XXIX, 121 e seg.):
    Or fu giammai
    Gente sí vana come la senese?
    Certo non la francesca sí d’assai,
    al Machiavelli che, nei Ritratti delle cose di Francia, li chiama vani e leggieri. — Non cruda; certo, in tutta l’opera dell’A. non è possibile se non nel l’ode Parigi sbastigliato, trovar parole piú benevole di queste verso il popolo di Francia: in appresso, per altro, si