Pagina:Alfieri - Rime scelte, Sansoni, 1912.djvu/72

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44 rime varie


III.


Ecco, là dove ei torce il molle giro,
Seder sul destro lato
A consiglio fra lor poche ma grandi
Alme, già figlie di benigno fato,
Che or dal mondo spariro.1
6Tu che sangue Affrican cotanto spandi,
Scipio; e tu che ne mandi
Tant’alme schiave a Stige, ove combatti
Per libertade infra mortali strette;2
E tu che hai l’onde infette
11Di sangue in Salamina; e tu che abbatti3
Il Cimbro; e tu che a patti
Di servitú negasti
Vita in Utica a te; con altri forti4
Di gloria ascritti ai sempiterni fasti;
Chi fia che a voi doglia sí immensa porti?5

IV.


Una donna, già altera, or lagrimosa
Veggio e supplice starsi
Dinanzi a voi, le dure sue vicende
Narrando; e ognun di voi nel volto farsi
Piú che infiammata cosa...6
6«Sí, Dea, sí; tutto ad invasarne or scende
«Quel che a bell’opre incende
«Sacro furore onde a noi larga fosti.
«Se, del tuo nume pieni, alla adorata
«Patria nostra oppressata7
11«Acquistar libertà contro gl’ingiusti


  1. III. 1-5. Simile concilio d’immortali immaginò anche il Monti nella Mascheroniana; ma forse cosí il Monti come l’A. si ispirarono al libro VI, 636 segg. dell’Eneide. — Che or dal mondo spariro, quali non si trovano piú ai nostri giorni.
  2. 7-9. Questo personaggio è Leonida: le mortali strette sono le gole della Tessaglia.
  3. 10-11. Temistocle, che il 27 o 28 settembre 480 riportò la celebre vittoria contro i Persiani. — Tu che abbatti Il Cimbro, Mario, che a Vercelli nel 101 a. C. sconfisse questo popolo celta, con tale strage
    Che memoria de l’opra anco non langue,
    Quando, assetato e stanco,
    non piú bevve del fiume acqua che sangue.
  4. 12-14. Catone, «il santo petto», suicidatosi nel 46 a. C.
  5. 16. Var.:
    Che fia che a voi la immensa doglia apporti?
  6. IV. 1-5. Questa donna è la Libertà. — Piú che infiammata cosa, piú rosso di un ferro incandescente.
  7. 10. Var.:
    Patria nostra inceppata.