Pagina:Alfieri - Vita, I, Londra, 1804.djvu/98

Da Wikisource.
96 VITA DI VITTORIO ALFIERI.

[1765] strettamente custodita dai Suoceri) ma alquanto in disparte con essa: un correre poi dei giorni interi, (dopo che si ritornò di villa) in ogni angolo della Città, per vederla passare in tale o tal via, nelle passeggiate pubbliche del Valentino e Cittadella: un non poterla neppure udir nominare, non che parlar mai di essa: ed in somma tutti, ed alcuni più, quegli effetti sì dottamente e affettuosamente scolpiti dal nostro Divino Maestro di questa divina passione, il Petrarca. Effetti, che poche persone intendono, e pochissime provano: ma a quei soli pochissimi è concesso l’uscir dalla folla volgare in tutte le umane arti. Questa prima mia fiamma, che non ebbe mai conclusione nessuna, mi restò poi lungamente semiaccesa nel cuore, ed in tutti i miei lunghi viaggi fatti poi negli anni consecutivi, io sempre senza volerlo, e quasi senza avvedermene l’avea tacitamente per norma intima d’ogni mio operare: come se una voce mi fosse andata gridando. nel più segreto di esso: Se tu acquisti tale, o tal pregio, tu potrai al ritorno tuo piacer maggiormente a costei; e cangiate le circostanze, potrai forse dar corpo a quest’ombra.

Nell’autunno dell’anno 1765 feci un viaggietto di dieci giorni a Genova col mio Cura-