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VISIONE X.
TRIONFO
DELLA
PROVVIDENZA DIVINA
SOPRA
L’ANGELO DELLA MORTE.
Io caldo il cor d’agitatrice fiamma,
Che non d’Ascreo furor, ma da Celeste
3Lume piove, e di sè m’empie e m’infiamma,
Alle rimote età, che bujo veste
Di sacri abissi orror, spiego le arcane
6Rime, che da quel lume in me fúr deste.
Spinsi, qual Uom mosso da voglie strane
Di cammin novo, su i Parmensi liti
9Le piante dalla via retta lontane,
E campi attraversando, e rinverditi
Solchi, ove in frondi par che sviluppato
12Il seme a biondeggiar le spiche inviti,
Dopo un bosco da querce annose ombrato
Giunsi in aperto piano, in cui senz’arte
15Stendeasi ricco di germoglj un prato.