Pagina:Alfonso Varano - Opere scelte 1705-1788.djvu/47

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seconda 25

A lato della Croce una che chiude
     Candida nube nel secreto seno
     114La terribil di Dio gloria e virtude
Stendeasi a lungo fino al ciel sereno,
     E il suo bianco fendea vortice spesso
     117Or coll’iride pinta, or col baleno:
Stavansi al cerchio della nube appresso
     Gli Angeli della pace, a cui ne’ lenti
     120Sguardi il suo raggio avea Pietate impresso;
Ed essi a rammentar quell’opre intenti,
     Per cui s’arrese un dì grazia al delitto,
     123Alternavan fra loro i casti accenti.
Questi dicea: L’empio Manasse afflitto
     Fu ne’ ceppi Caldei, dov’egli giacque
     126Pel giusto ai falli suoi fine prescritto;
E pur, gran Dio, tanto il suo duol ti piacque,
     Che il regno a racquistar tu lo serbasti;
     129E mostrò i ceppi, e sospirando tacque.
Soggiunse un altro: Tu Sanson mirasti
     Sotto il fier Filisteo, che il cor gli franse,
     132Gemer coi lumi insanguinati e guasti;
E il suo pentir l’arco tuo teso infranse
     Sì che rendesti a lui le chiome ultrici;
     135E in rammentarne il pianto ei dolce pianse.
Quegli narrò le lagrime felici
     Di Ninive, e l’eterna ira che langue,
     138E le pendenti affrena ore infelici
Contro al Re Assiro pe’ flagelli esangue
     Fra la cenere, il lutto, e lo squallore;
     141E i flagelli scoprì sparsi di sangue.
Un fra l’opre cantò l’opra maggiore
     Di Pietade e d’Amor, che il Paradiso
     144Empiè di bella invidia, e di stupore: