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332 l’imperio degl’incas

in somma d’ogni maniera quei savî principi alla sicurezza d’ognuno e al sostentamento dell’universale; si mostravano veramente padri della patria. E così l’avere negli occhi la felicità altrui rendeva i barbari docili al giogo e creduli alla missione.

In tre parti uguali si dividevano le terre che di mano in mano venivano conquistate: una era del Sole, l’altra dell’Inca, la terza era assegnata agli abitanti del paese. Per la qual distribuzione accrescevano la industria nel popolo, a cui rimaneva picciola porzione del terreno; accrescevano forza all’imperio e maestà alla religione, a’ quali ne toccava la maggior parte.

La maestà della religione era altresì accresciuta da una certa austerità, con che aveano saputo condirla. Del che ne sono un esempio quelle Vergini che co’ più solenni voti si consecravano al servigio del Sole, le quali erano soggette a leggi così severe e forse anche più che non furono altre volte in Roma le Vestali.

La magnificenza poi di tutte le cose spettanti al tempio e alle feste che si celebravano in onor del Sole, e di quelle cose similmente, che servivano agli usi e alla corte del Principe, mantenevano gl’Incas in riputazione di divinità presso popoli sobrî e poveri nel seno di lor ricchezze. Oltre di che, capi della religione, delle giurisprudenze, della milizia, aveano concentrato in esso loro tutta l’autorità, e divenivano sotto più di uno aspetto al popolo reverendi: come se nel fondare il loro imperio si fossero consigliati con uno de’ più profondi politici del nostro continente, il quale inculcando al principe come egli, se è savio, ha da comunicare altrui il meno che può dell’autorità sua, ricorda, con modo conveniente al secolo in cui visse, che i raggi che nel Sole sono d’oro, prestati alla Luna si fanno d’argento. Non menavano mai moglie se non che della propria loro schiatta; quasi fosse una degradazione l’accomunarsi cogli altri uomini, a’ bisogni de’ quali sapevano però discendere ed esser loro quasi sempre presenti col visitare di tempo in tempo le provincie dell’imperio e col mantenere continuamente in vita la giustizia e le leggi.