Pagina:Algarotti, Francesco - Saggi, 1963 - BEIC 1729548.djvu/422

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416 il cartesio

lucea in esso lui. Oltre di che i creatori di sistemi, che per via de’ più semplici principi promettono di svelare all’uomo il magistero della Natura, sono fatti per trarsi dietro la gente non meno che quegli altri che con operazioni semplicissime promettono di arricchire in un subito le nazioni. Egli è vero che le loro promesse si risolvono da una banda in cedole di niun valore, e dall’altra in pure idee, in moti della materia globulosa, della striata e in simili false monete della Filosofia. Ma egli è anche vero che, così gli uni come gli altri, trovano chi dà loro agevolmente orecchio; mentre quasi tutti gli uomini vorrebbono con poca opera farsi ricchi e scienziati.

Di somiglianti monete già non ispacciò il Cartesio, né poteva altrimenti farlo nella Geometria i cui avanzamenti egli promosse di tanto, di quanto ritardò quelli della Filosofia. Dove finirono gli antichi, quivi incominciò il Cartesio, dicono i suoi compratioti1, facendo allusione al celebre problema denominato delle quattro linee, dove arenarono gli antichi, ch’egli sciolse analiticamente, e la cui soluzione geometrica, quale gli antichi la cercavano, era riserbata al Neutono2. Ma lasciando andar questo, tutte le nazioni dovranno esaltare sommamente il Cartesio, non che i suoi compatrioti, per aver egli applicato l’analisi alla Geometria più sublime, dopo che l’Oughtredo l’aveva applicata alla Geometria elementare, e per avere il primo spiegato colle equazioni algebraiche la natura delle curve. Se non che niuno potrebbe meglio celebrare i di lui trovati geometrici di quello che ha fatto egli medesimo. Del metodo ch’egli dà per le tangenti, non temette di dire esser questo non solo il più utile e il più generale problema di quanti ne sapesse sciogliere, ma di quanti ancora nel

  1. «Pour ne parler que des Mathématiques, dont il est seulement ici question, M. Descartes commença où les Anciens avoient fini, et il débuta par la solution d’un problème, où Pappus dit qu’ils étoient tous demeurés» : L’Hopital, Analyse des infiniment petits, dans la Préface, p. vi, «Descartes commença sa Géométrie par un problème, où les anciens s’étcient arrêtez»: M. De Mairan, dans VÉloge de Halley, p. 112.
  2. «Atque ita problematis veterum de quatuor lineis ab Euclide incepti et ab Apollonio continuati non calculus, sed compositio geometrica, qualein veteres quaerebant, in hoc corollario exhibetur» : Newtoni Princip., Lib. I, lemma XIX.