nòn fia, clié una certa^modificazione, che la luce
acquilh pattando pel prifma, e farà lecito a FHofofi
d’immaginar quali moti, e quali figure, o
altre tali cofe fieno a ciò far necefTane. Se poi il
raggio conferva collantemente il fuo colore fenza
la menoma alterazione, converrà dire, che la
rifrazion non abbia parte alcuna nella produzion
de’ colori, abbandonare l’antico fiftema della modificazione,
e tutti quefU fogni ingegnofamente
falfi fi dilegueranno ali’ Aurora delta venta
Newtoniana. Ora quello è ciò appunto, che
m’olirà l’efperienza, cioè che un raggio omogeneo
rollo, giallo, azzurro, o di qualunque altro
colore, non è in nefluna maniera alterato, non
folamente da una nuova rifrazione, ma da molte
che fe gli facciano confecutivamente fornire, ne
quanto al fuo colore, nè quanto al fuo grado di
rifrangibilità, che refta coftantemente il medefimo,
coficchè fe fi faranno cadere due raggi l’uno
rolfo, l’altro violetto I’un dopo l’altro fui fecondo
prifma colla medefima incidenza, che vale a
dire, che tutti e due venendo dal medefimo
punro,cadano fui medefìmo punto del prifma; il
violetrò dopo ia feconda rifrazione inderà a ferir
l’oppofia muraglia in un fuo più alto, che il
roffo, e i colori intermedi in fi ti intermedj a
quelli, quelli che nel primo prifma aveano lof>
ferro una maggior rifrazione, fofferendola anco
maggior nel fecondo; é tutti dipingeranno in
una carta oppofìa loro dirittamente un picciol
cerchio perfettamente rotondo non bislungo, come
l’ina magin fatta dal primo prifma, di quel