Pagina:Algarotti - Il Newtonianismo per le dame, 1737.djvu/199

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Dialogo Quarto. 187

già nota, nuovo motivo d’inquietudine, e di occupazione per la difficoltà dell’efeguirlo. Non tt lavorano io Itali» prifmi, che per ferme al piacer de’ fanciulli, e per fofpenderli, come già, re* doto ne àvete, m faccia alle fiiete di qualche cafa alla campagna, e non per 1 ufo de Filici infa7iab.li ucil’importunar gli artefici, da quali più c&UCZZa molte volte digono di quella, acuì fané Giunger poffa. Si volea feri ve re m Inghilterra, dove i Favvkener le pietre dure, 1 Graham fabbrican gli Orologi, dove pare in fine che oso. cofa fi lavori per l’ufo de’ Fifici 1 più dicati e i più importuni, fe la buona Fortuna, e il nottro Genio, che ci preparava forfè qualche occupazion maggiore, non ce ne aveffe offerto aicuni, che ne vtnivan di frefeo; i quali furono per noi così facri, come già pretto a’ Romani l’Incile feudo piovuto al tempo di Numi dal Cielo, e per li quali noi avremmo desiderato di trovare un Ma m uno, che, come già di quello, così molti a queftì ne facefTe fomiglianti. Con uno di elii adunque fi dipinfe l’immagine colorata, che ne ufci com beliamosi ben terminata, e viva, che quell’altra non fembrava in paragon di quella, che ciò che è un abbozzo rifpetto a un quadro; 1 colori rifratti dal fecondo prifma recarono cosi immutabili, che l’occhio il più cavillofo, e Al Zoilo del Sifteroa Newtoniano, non vi avrebbe trovato la menoma alterazione.

Forse, diiTe la Marchefa, la Narura a nferbato a’ prifmi Inglefi il merito di inoltrare la verità a que’ prifmi, cioè per mezzo de" quali ella