Pagina:Algarotti - Opere scelte 1.djvu/347

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di scrivere nella propria lingua 329

Tanto da noi esige una certa necessità letteraria, dirò così, e politica, che risulta dalla presente constituzione del mondo.

Molte varietà hanno quindi da nascere, per quanto alle lettere si appartiene, tra gli antichi e noi; e tra le altre che, dove quelli scrivevano soltanto nella propria lingua, alcuni de’ nostri debbano preferire di comporre in qualche forestiero linguaggio, come pur fanno, perché da esso loro riputato più gentile o perché è più generalmente inteso del proprio. E coloro che si danno veramente agli studi ed hanno tra noi il titolo di letterati, non degnano depositare i loro pensamenti che dentro al sacrario delle lingue morte, le quali hanno il vanto, dicono essi, di essere intese in tutti i paesi, si trovano fissate dall’autorità degli scrittori, non vanno più soggette a verun cambiamento, e sono in certo modo divenute il linguaggio dell’universo e della eternità.

Per quanto speciose parer possano tali ragioni alla turba dei letterati, i quali si persuadono agevolmente, scrivendo nelle lingue

    have a little more trouble in learning it, then we have in learning French. It was reserved for modern times to have two or three dead langages to learn. So that during the greatest part of that time, in which the Ancients were teaching their children to be Citizens we are teaching ours to be little better than Parrots.

    A New Estimate of Manners and Principles, or a Comparison between ancient and modern Times, in the three great articles of Knowledge, Happiness, and Virtue, part III.