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COMMENTI. 109


nienza o simiglianza in molti vocaboli, gli è sicuro indizio, che prima di cotal Confusione fosse uno solo il Linguaggio degli uomini.

16. Gherardus de Brunel. In accordo coi tre Codici così portano le vecchie Stampe, ma anch’io non mi tenni dal seguitare il Trissino, scrivendo più correttamente: «Gherardus De Borneil,» se pur non è meglio scrivere «De Bornello:» Vulg. El., ii, 2. Costui, nativo di Limoges, fu, secondo che riferisce il Raynouard, «il miglior trovatore di quanti il precedettero o vennero dopo, tanto che si chiamò il Maestro de’ Trovatori.» Se non che l’Allighieri lo riguarda come assai inferiore ad Arnaldo Daniello, e tiene stolti coloro che Quel di Limosi credon che avanzi: Purg., xxvi, 120.

17. Se m sentis fizels amics Per ver encusar Amor: cioè, spiega il Nannucci, Se mi sentissi un fedele amico per verità accusare Amore.

20. Rex Navarriæ. Il buon re Tebaldo, lo chiama Dante nel Poema (Inf., xxii, 52), siccome già n’indicava il Corbinelli, soggiungendo che un antico Poeta provenzale gl’indirizzò una Canzone, che comincia: Roi de Navarre, Sire de vertus. Tebaldo VII conte di Sciampagna, e secondo Re di Navarra, pare siasi molto dilettato a poetare non già nella Lingua d’Oc, ma piuttosto in quella d’Oil, alla quale si riferisce la Canzone qui allegata e altrove: Vulg. El., ii, 5. Quel degno Re morì in Trapani il 1270 nel suo ritorno da Tunisi, donde recava le ossa del Santo suo suocero Lodovico IX.

23. Guinicelli scrivo , anzichè Guinizelli, per attenermi al preciso vocabolo che Dante registra nella sua Commedia (Purg., xxvi, 92), e non a quello che la pronunzia del proprio dialetto insinuava a qualche copista Romagnolo o Lombardo. Ove ne’ Codici non si legga con questi riguardi, gli è facile di veder rinnovato l’errore, che attribuisce a Dante gli usi e le scorrezioni delle dissonanti parlate degli Amanuensi.

26. Quare quælibet istarum variationum in se ipsa varietur, vale a dire: perchè ciascuna di queste variazioni ne riceva altre sue proprie, venga cioè a suddividersi , mutandosi in sè stessa: Purg., xxxii, 21.