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4 | A RUGGIERO BONGHI |
allegato da molti come autorità irrefragabile era la Poetica d’Aristotele, piccola cosa anch’essa in quanto alla mole, e che non era letta anch’essa, oserei quasi dire, da nessuno, se non forse da quelli, coatro i quali s’allegava.
Ora, per tornar subito al proposito, chi non dovrebbe credere che il libro del Perticari, il quale produsse un effetto che dura ancora, avesse eccitata nel pubblico una vivissima curiosità per quello di Dante, del quale era dato come l’interprete? Chi, essendo ignaro del fatto, non dovrebbe immaginarsi che un qualcbe editore, gente di bon naso, avesse profittato dell’occasione per ristampare a migliaia di copie il libro Del Volgare Eloquio, di cui non esistevano che scarse e poco trovabili edizioni: la prima, tanto del testo, quanto della traduzione, rarissima, e non più ristampate nè l’una nè l’altra, fuorchè insieme con l’altre opere, sia del grande Autore, sia del povero traduttore? Ma un’edizioncina da sè, sciolta e leggiera, da correre per le mani di molti, e che sarebbe venuta tanto a proposito, non ci fu chi pensasse, nè a darla nè a richiederla; forse perchè i miei contemporanei di mezzo secolo fa non s’immaginavano che, per appoggiarsi all’autorità d’un libro, ci fosse bisogno di conoscerlo.
Al giorno d’oggi una tale avvertenza sarebbe superflua, e fuor di luogo. È bensi vero, che il libro De Vulgari Eloquio è citato ora, non meno d’allora, a ogni opportunità; e si può aggiungere (giacchè l’edizioncina non è ancora comparsa) che non è letto di più. Ma sarà probabilmente perchè le persone del giorno d’oggi suppongono che i loro padri o i loro nonni, da cui hanno la cosa per tradizione, l’abbiano letto loro. A ogni modo, l’opinione che Dante, nel libro De Vulgari Eloquio, abbia inteso di definire, e abbia definito quale sia la Lingua italiana, è talmente radicata, che non si suppone generalmente che possa neppure esser messa in dubbio.
Ora, per giustificare la mia omissione, devo far di più e peggio, negare il fatto addirittura e dire che, riguardo alla questione della Lingua italiana, quel libro è fuor de’ concerti, perchè in esso non si tratta di Lingua italiana nè punto nè poco.