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ALESSANDRO MANZONI. 5



Ma qui, se voi, abusando del mio permesso, comunicaste questa lettera a più che alcune persone discrete e prudenti, avrò stuzzicato un vespaio: e gia mi veggo venire addosso più d’uno a richiedere delle prove, col tono di chi è persuaso che non se ne possa trovare.

Eccone una, rispondo. Dante era tanto lontano dal pensare a una Lingua italiana nel comporre il libro in questione, che alla cosa proposta in quello non dà mai il nome di Lingua. La chiama «Il Volgare che in ogni citta dà sentore di sè, e non s’annida in nessuna:» Vulgare quod in qualibet redolet civitate, nec cubat in ulla. E poco dopo «l’illustre, cardinale, aulico, cortigiano Volgare in Italia, che è d’ogni città italiana, e non par che sia di nessuna:» Illustre, cardinale, aulicum et curiale Vulgare in Latio, quod omnis Latiae civitatis est, et nullius esse videtur. Lingua, mai. (De Vulgari Eloquio, lib. i, cap. 16.)

Ma qui, non che accettare questa come una prova, me la buttano indietro come una meschina questione di parole, e mi dicono che, per chi bada alle cose, è oramai passato in giudicato che Dante, dicendo Volgare Illustre, non ha inteso, nè pototo intender altro che Lingua comune all’Italia.

Allora.... vedete a che cimento m’avrà messo la poca vostra prudenza.... allora sarò costretto a dire che, se Dante non diede al Volgare Illustre il nome di Lingua, fu perchè, con le qualità che gli attruibuisce, e con le condizioni che gl’impone, nessun uomo d’un bon senso ordinario, non che un uomo come lui, avrebbe voluto applicargli un tal nome.

Apriti cielo! pare una bestemmia contro Dante e contro l’Italia. Ma parola detta e sasso tirato non fu più suo. Onde, non volendo affrontare un lungo e aspro conflitto, non trovo altro ripiego se non di pregarli che mi permettano di far loro una sola e breve domanda. E con questa spererei di potere far dire la cosa da loro medesimi.

Dicano dunque se, per Lingua, intendono una cosa che non deva servire che a trattare d’alcune materie determinate, e ad essere adoperata in un solo genere di componimenti.

Rispondono naturalmente di no, ma aggiungendo che