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16 | AD ALESSANDRO MANZONI. |
e per vivo amore di libertà e dignità nazionale, è da ben prometterci che porteranno il largo frutto che tanto si desidera. Voi, sì buono e savio, perdonerete, ne sono certo, le mie parole che, quantunque ispirate dal solo desiderio d’uscire d’errore, potrebbero avermi tratto a male interpretare le sentenze vostre o quelle di Dante.
Ed io, minimo de’ suoi discepoli, prenderò allora coraggio di ringraziarvi con le sentite parole sue: «Sol, che sani ogni vista turbata, Tu mi contenti sì quando tu solvi, Che, non men che saver, dubbiar m’aggrata.» Vi serbi Iddio ancor lungamente alla venerazione e all’amore d’Italia!
Firenze, 25 di marzo 1868.
Giambattista Giuliani.