Pagina:Alighieri - Comedìa, Foligno, 1472.djvu/137

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Ma tu chi ſe chenſuloſchoglio muſe
     forſe perindugiar dire alapena
     che giudicata inſu letue accuſe45
Ne mortel giunſe anchor ne colpa ilmena
     riſpuoſel mio maeſtro atormentarlo
     ma perdarlui experienza piena
Ame che morto ſon conuien menarlo
     perloinferno quagiu digiro ingiro50
     et queſto e uero coſi comio tiparlo
Piu fuor dicento che quando ludiro
     ſareſtaron nel foſſo ariguardarmi
     per marauiglia obliando il martiro
Ordi afra dolcin dunque che ſarmi55
     tu che forſe uedrailſole imbreue
     ſello non uol qui toſto ſeguitarmi
Si diuiuanda che ſtretta dineue
     non rechi lauittoria alnoareſe
     caltrimenti acquiſtar non ſaria leue60
Poi chelun pie pergirſene ſoſpeſe
     maometto midiſſe eſta parola
     indi apartirſi interra lodiſteſe
Et unaltro che forato auea lagola
     et troncol naſo infin ſotto leciglia65
     et non auea macuna orecchie ſola
Riſtato ariguardar permarauiglia
     conlialtri innanzi alialtri aprilacanna
     che difuor dogni parte uermiglia
Et diſſe otu cui colpa non condamna70
     et cui uidinſu terra latina
     ſe troppa ſimiglianza non minganna