Pagina:Alighieri - Comedìa, Foligno, 1472.djvu/156

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Non fece alcorſo ſuo ſigroſſo uelo25
     diterno ladanoia inoſterlicchi
     ne tanai la ſottol freddo cielo
Come quiui che ſe tambernicchi
     trifoſſe ſu caduto opietra pana
     non auria pur dalorlo fatto cricchi30
Et come agracidar ſiſta larana
     colmuſo fuor delacqua quando ſogna
     diſpigolar ſouente lauillana
Liuidi li ladoue appar tergogna
     eran lombre dolenti nelaghiaccia35
     mettendo identi innota decicogna
Ognuna ingiu tenea uolta lafaccia
     daboccha ilfreddo et daliochi ilcor triſto
     tralor teſtimonianza ſiprocaccia
Quando ebbi dintorno alquanto uiſto40
     uolſimi apiedi et uidi due ſiſtretti
     chel pel del capo auieno inſieme miſto
Ditemi uoi che ſi ſtringere ipetti
     diſſio chi ſiete et quei piegaro icolli uplo
     et poi chebber liuiſi ame eretti45
Liocchi lor cheran pria pur dentro molli
     gocciar giu perlelabbra elgielo ſtrinſe
     lelagrime traeſſe et riſerrolli
Conlegno legno [pranga mai non cinſe
     forte coſt ondei come due becchi50
     cozzaro inſieme tantira liuinſe
Et un cauea perduti ambo liorecchi
     perlafredura pur coluiſo ingiue
     diſſe perche cotanto innoi tiſpecchio ?