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Pagina:Alighieri - Comedìa, Foligno, 1472.djvu/342

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[trascrizione diplomatica]

Fattauea dilamane et diqua ſera
     tral1 foce quaſi et tuttera labiancho
     quel hemiſperio et laltra parte nera45
Quando beatrice inſul ſiniſtro fianco
     uidi riuolta et riguardar nel ſole
     aquila ſi non liſaffiſſe un quanco
Et ſicome ſecondo raggio ſole
     uſcir delprimo et riſalir inſuſo50
     pur come peregrin che tornar uole
Coſi delatto ſuo perliocchi infuſo
     nelimagine mia elmio ſifece
     et fiſſi lioccbi alſole oltre noſtruſo
Molto e licito la che qui non lece55
     allenoſtre uirtu merce delloco
     fatto perpropio delhumana ſpece
Io nolſofferſi molto ne ſi poco
     chi noluedeſſi ſfauillar dintorno
     come ferro che boglente eſce del foco60
Et diſubito parue giorno agiorno
     eſſer agiunto come quei chepuote
     aueſſel ciel dunaltro ſole adorno
Beatrice tutta ne letterne rote
     fiſſa conliocchi ſtaua et io inlei65
     leluce fiſſe dilaſſu rimote
Nelſuo aſpetto tal dentro mifei
     qual ſife glauco nelguſtar delerba
     chelfeo conſorto inmar deglialtri dei
Traſumanar ſignificar peruerba70
     non ſi porria pero lexemplo baſti
     acui ſperienza gratia ſerba

[trascrizione critica]

Fatt’avea di là mane et di qua sera
     tal foce quasi et tutt’era là biancho
     quel hemisperio et l’altra parte nera45
Quando beatrice in sul sinistro fianco
     vidi rivolta et riguardar nel sole
     aquila sì non li s’affisse unquanco
Et sì come secondo raggio sole
     uscir del primo et risalir in suso50
     pur come peregrin che tornar vole
Così de l’atto suo per li occbi infuso
     ne l’imagine mia el mio si fece
     et fissi li occhi al sole oltre nostr’uso
Molto è licito là che qui non lece55
     alle nostre virtù mercé del loco
     fatto per propio de l’humana spece
Io nol soffersi molto né sì poco
     ch’i’ nol vedeſſi sfavillar dintorno
     come ferro che boglente esce del foco60
Et di subito parve giorno a giorno
     esser agiunto come quei che puote
     avesse ’l ciel d’un altro sole adorno
Beatrice tutta ne l’etterne rote
     fissa con li occhi stava et io in lei65
     le luce fisse di lassù rimote
Nel suo aspetto tal dentro mi fei
     qual si fe glauco nel gustar de l’erba
     che ’l feo consorto in mar degli altri dei
Trasumanar significar per verba70
     non si porria però l’exemplo basti
     a cui sperienza gratia ſerba

  1. r espunta a penna